Bracconaggio a Livorno
Newsletter, il 17.06.2015
Si terrà stamattina alle 9:00 la seconda udienza del processo contro il cacciatore accusato di aver sparato e abbattuto due esemplari di Ibis eremita nel 2012 nei pressi di San Vincenzo, in provincia di Livorno. A.M, classe 1972, è l’unico imputato per aver commesso il fatto e in questo caso, la Commissione Europea chiede la massima attenzione.
Lo fa rivolgendosi in una lettera al gruppo di ricercatori austriaci del Waldrappteam che, grazie al progetto LIFE+ “Reason for Hope” cofinanziato dall’Ue e sostenuto in Italia dal Parco Natura Viva, sta tentando di reintrodurre in natura l’Ibis eremita, specie estinta in Europa da quattrocento anni.
“La nostra Unità – scrive l´Unità LIFE-Nature della Commissione Europea – è stata informata (…) che il tribunale Italiano ha iniziato un processo a carico di un cacciatore italiano che ha ucciso due Ibis eremita. La Commissione è profondamente preoccupata che il bracconaggio in Italia possa inficiare gli obiettivi ed i risultati del vostro progetto LIFE+”.
Dall’Europa chiedono dunque di conoscere le ripercussioni di questi casi di bracconaggio sulla specie protetta e come l’Italia intenda garantire che il numero di uccisioni illegali sul territorio venga azzerato.
Johannes Fritz, capo-progetto del Waldrappteam, risponde: “Ci aspettiamo una condanna esemplare per il responsabile delle uccisioni, contro il quale intenteremo anche un processo civile di risarcimento danni considerando il valore degli esemplari uccisi per il progetto. Gli Ibis sono animali molto particolari, assolutamente inconfondibili per il loro aspetto e non è credibile che vengano confusi da un cacciatore con qualsiasi altra specie cacciabile in Italia, meno che mai con i colombacci”, sottolinea. “Chiediamo alle associazioni venatorie italiane, con le quali abbiamo un ottimo rapporto di cooperazione, di impegnarsi al massimo perché non si registrino altri abbattimenti illegali in futuro. Anche considerando che proprio nella provincia di Livorno si è registrato il maggior numero di casi di bracconaggio: quattro dal 2012”.
Il Waldrappteam aveva già riportato un successo nella prima udienza del 13 febbraio scorso. In quel caso il Giudice Marina Cirese aveva negato la richiesta della difesa di risolvere il caso con un’oblazione, ritenendo “la particolare gravità del fatto, atteso che i due esemplari abbattuti costituiscono specie particolarmente protette da convenzioni internazionali”.
Foto: Ibis eremita del progetto in volo sopra l´Adria. Tutti gli uccelli sono attrezzati con trasmettitori GPS, che rendono possibile al team il monitoraggio delle posizioni degli uccelli in tempo reale.
Clicca qui per il nostro archivio.